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Legge n. 215/2021

Come cambia il D. Lgs. 81/08 dopo la Legge 215/2021

La legge 215/2021 ha apportato una serie di modifiche al Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro disciplinato dal D. Lg. 81/08.  Sono passati 13 anni dalla pubblicazione di quello che è il documento più importante per la regolamentazione della sicurezza sul lavoro in Italia. Grazie alle linee guida contenute in esso Studio Bianchini ha potuto offrire un servizio di consulenza per la sicurezza aziendale a Milano, e non solo, che permettesse alle aziende di essere adempienti a 360° in tutti gli aspetti.

Vediamo quindi in questo articolo cosa di fatto è cambiato con la legge 215/2021 e quali saranno i cambiamenti ai quali le aziende dovranno far fronte per poter essere in linea con quanto previsto a livello legislativo.

D. Lgs 81/2008 e Legge 215/2021: perché è importante la sicurezza sul lavoro?

La sicurezza sui luoghi di lavoro, indipendentemente da un’azienda, dalle sue dimensioni o dal suo settore è importante sotto molteplici aspetti, tra cui: la sicurezza dei propri clienti, la reputazione del marchio e la sicurezza dei propri ricavi; ma l’aspetto sicuramente più rilevante riguarda la salute dei propri dipendenti.

Benessere psico-fisico, ambiente salubre, positività diffusa e attività svolta in sicurezza grazie alla dovuta formazione, sono solo alcuni dei benefit che possono portare ad un aumento della produttività e delle competenze dei lavoratori, riducendo il rischio che si verifichino incidenti.

Tutto questo si può raggiungere grazie ad un mirato investimento su prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro.

La normativa che guida aziende, responsabili e consulenti nel mondo della prevenzione e sicurezza sul lavoro è il noto D. Lgs 81/2008, spesso conosciuto come “testo unico sicurezza sul lavoro. Emanato nell’aprile del 2008 il testo integrava e migliorava le precedenti norme di sicurezza sul lavoro (ricordiamo, fra tutte, la famosa legge 626). Con la legge 2015/2021 sono stati inseriti però ulteriori cambiamenti.

L’obiettivo principale di queste norme è ovviamente quello di evitare infortuni o incidenti legati all’attività svolta dai lavoratori, riducendo l’esposizione di quest’ultimi agli eventuali rischi professionali che possono insorgere.

La prevenzione sui luoghi di lavoro non deve essere considerato come un concetto astratto, bensì un processo continuo basato sulla graduale diffusione della cultura della sicurezza, che dovrebbe permeare il mondo del lavoro e più in generale la nostra società. Devono essere attuate azioni, che includono un sistema normativo e di regole, certo e coordinato, finalizzate al raggiungimento di precisi obiettivi di sicurezza. Concetti che trovano la loro corrispondenza sia nel D. Lgs. 81/08 e che vengono ulteriormente ribaditi e migliorati nella legge 215/2021.

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Abbiamo l’obbligo non solo di chiederci se stiamo andando nella direzione corretta, ma di operare per riuscire a “tradurre la normativa in prassi positiva”, per trasformare anche le novità normative in un’effettiva crescita della cultura della sicurezza e della prevenzione nelle aziende.

Ecco perché a questo scopo, dopo 13 anni dall’emanazione del D. Lgs. 81/2008, precisamente il 21 dicembre 2021, è entrata in vigore la Legge n. 215/2021 di conversione del Decreto-Legge n. 146/2021, che ha introdotto importanti modifiche e integrazioni – ad oggi già operative – al Testo Unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

Legge 215/2021, quali modifiche sono state apportate

Innanzitutto, tra le novità introdotte dalla Legge 215/2021 vi è la modifica delle competenze in tema di vigilanza in materia di salute e sicurezza, attribuendole complessivamente anche all’Ispettorato (INL) ed equiparandole a quella finora spettante al sistema delle Regioni.

Viene riscritto inoltre l’articolo 14 del Dlgs 81/2008 in tema di sospensione dell’attività imprenditoriale, il quale, al ricorrere dei nuovi presupposti introdotti dalla Legge n. 215/2021, deve ora essere applicato senza alcuna forma di discrezionalità da parte dell’Amministrazione competente.

Il ruolo del preposto nella Legge 215/2021

Il legislatore è inoltre intervenuto in maniera incisiva sulla figura del Preposto, i cui obblighi vengono resi notevolmente più stringenti.

In particolare:

  • il preposto deve intervenire per modificare il comportamento non conforme, fornendo le necessarie indicazioni di sicurezza in caso di rilevazione di non conformità comportamentali in ordine alle disposizioni e istruzioni impartite dal datore di lavoro e dirigenti ai fini della protezione collettiva e individuale.
  • in caso di mancata attuazione delle disposizioni impartite o di persistenza della inosservanza, il preposto deve interrompere l’attività del lavoratore e informare i superiori diretti.
  • in caso di rilevazione di deficienze dei mezzi e delle attrezzature di lavoro e di ogni condizione di pericolo rilevata durante la vigilanza, se necessario, interrompere temporaneamente l’attività e, comunque, segnalare tempestivamente al datore di lavoro e al dirigente le non conformità rilevate
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L’aggiornamento del corso di formazione per la figura di preposto dovrà inoltre essere svolto ogni due anni e non più ogni 5 anni come avveniva in precedenza.

Iscrivetevi qui al corso preposti.

Legge 215/2021: la figura del Datore di Lavoro

Per quanto riguarda il Datore di Lavoro viene, in primo luogo, introdotto l’obbligo penalmente sanzionato di individuare formalmente il/i preposti (si rimette alla contrattazione la possibilità della previsione di un emolumento per lo svolgimento dell’attività di vigilanza). Inoltre, diventa obbligatoria la sua formazione adeguata e specifica in materia di salute e sicurezza.

Corsi di sicurezza sul lavoro e le nuove disposizioni in termini di addestramento

In tema addestramento sono state apportate numerose ed importanti modifiche nella Legge 215/202.

L’addestramento viene in genere effettuato a integrazione e completamento di un percorso di informazione e formazione in materia di salute e sicurezza del lavoratore e, come visto, consiste nello svolgimento di prove pratiche al fine di far apprendere al lavoratore le corrette modalità di utilizzo di attrezzature, macchine, impianti, prodotti chimici, DPI.

Gli interventi di addestramento effettuati devono essere tracciati in apposito registro anche informatizzato, nel quale saranno indicati: le generalità dell’addestratore e del lavoratore, l’elenco dei DPI, attrezzature, impianti e sostanze su cui è stato effettuato l’addestramento, il periodo di addestramento e l’esito dell’addestramento stesso.

La “persona esperta” che potrà provvedere all’addestramento delle nuove risorse o all’utilizzo di un nuovo macchinario, potrà essere identificata nella figura del Preposto, in un lavoratore esperto o in un tecnico installatore o formatore della ditta produttrice o installatrice dell’attrezzatura per la quale viene svolto l’addestramento.

Novità Legge n. 215/2021: come può aiutarvi  Studio Bianchini

Studio Bianchini, che è sempre aggiornato sulle norme riguardanti la sicurezza sul lavoro, sarà disponibile per fornire l’adeguato supporto ai propri clienti per conoscere e formarsi appieno sulle novità introdotte dalla nuova Legge n. 215/2021  e provvederà a seguirli efficientemente per adempiere correttamente alle nuove responsabilità introdotte dalla normativa.