A quasi tre anni dall’emanazione della Legge 215/2021, che introduceva l’obbligo di aggiornamento biennale per la formazione dei preposti, finalmente arriva una risposta ufficiale. La Commissione Interpelli del Ministero del Lavoro ha chiarito i numerosi dubbi interpretativi che negli ultimi anni hanno creato incertezza tra operatori del settore, aziende e professionisti della sicurezza sul lavoro.
Il dibattito sull’aggiornamento biennale
La Legge 215/2021 stabiliva l’obbligo di un aggiornamento formativo ogni due anni per i preposti. Tuttavia, l’applicazione di questa norma ha dato adito a due scuole di pensiero:
- periodicità biennale obbligatoria da dicembre 2023: questa interpretazione sosteneva che l’obbligo entrasse in vigore due anni dopo la pubblicazione della legge in Gazzetta Ufficiale.
- biennalità vincolata al nuovo Accordo Stato-Regioni: in questa visione, la periodicità biennale sarebbe stata effettiva solo con la pubblicazione di un nuovo Accordo Stato-Regioni sulla formazione, aggiornato rispetto a quello precedente.
Questa incertezza ha generato confusione tra le aziende e gli operatori, complicando la gestione delle scadenze formative e la validità degli attestati.
Il chiarimento della Commissione Interpelli
Con il recente intervento, la Commissione Interpelli ha finalmente risolto la questione. Rifacendosi anche alla nota dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) di gennaio 2022, ha stabilito che la periodicità biennale della formazione dei preposti sarà effettiva solo al momento della pubblicazione del nuovo Accordo Stato-Regioni. Fino a quel momento, resta in vigore la periodicità quinquennale.
Questo chiarimento rappresenta un passo importante per eliminare l’ambiguità normativa che, negli ultimi anni, ha portato molti committenti e coordinatori della sicurezza a richiedere aggiornamenti biennali, anche senza una base giuridica solida.
Le Conseguenze della mancanza di chiarezza normativa
La mancanza di una normativa chiara relativa la scadenza della formazione preposti ha avuto diverse conseguenze pratiche:
- aggiornamenti anticipati: molti professionisti e aziende hanno preferito aderire alla periodicità biennale per evitare contestazioni o problemi contrattuali, soprattutto nei casi di appalti o collaborazioni con committenti esigenti.
- incertezza sugli attestati: alcuni attestati di formazione sono stati considerati scaduti dopo due anni, nonostante la normativa vigente prevedesse una validità quinquennale.
- costi aggiuntivi: l’incertezza normativa ha comportato spese non necessarie per molte aziende, costrette a organizzare corsi di aggiornamento più frequenti del necessario.
Il ruolo del preposto nella sicurezza sul lavoro
Il preposto è una figura fondamentale nel sistema di prevenzione e protezione aziendale. Si tratta di un lavoratore che, in virtù delle sue competenze e della sua posizione, ha il compito di sovrintendere le attività lavorative, assicurandosi che le norme di sicurezza siano rispettate.
Tra le sue responsabilità principali rientrano:
- monitorare il rispetto delle procedure: il preposto verifica che i lavoratori seguano le direttive e utilizzino correttamente i dispositivi di protezione individuale (DPI).
- segnalare situazioni di rischio: è il primo a individuare eventuali pericoli e ad adottare misure preventive per eliminarli o ridurli.
formazione e comunicazione: il preposto ha il compito di sensibilizzare i lavoratori sull’importanza della sicurezza, fungendo da punto di riferimento per domande e chiarimenti. - vista la complessità e la responsabilità del ruolo, è fondamentale che il preposto sia adeguatamente formato e aggiornato, al fine di garantire una supervisione efficace e conforme alle normative.
Periodicità dell’aggiornamento: cosa cambia?
Grazie all’intervento della Commissione Interpelli, le aziende possono finalmente fare affidamento su una regola chiara: l’aggiornamento biennale della formazione preposti entrerà in vigore solo con il nuovo Accordo Stato-Regioni, mentre attualmente resta valida la periodicità quinquennale.
Questo chiarimento permette di:
- ridurre i costi e gli oneri burocratici: le aziende non dovranno organizzare corsi di aggiornamento più frequenti del necessario.
- evitare contestazioni: gli attestati di formazione quinquennale rimarranno validi fino a nuove disposizioni.
Conclusione
L’intervento della Commissione Interpelli rappresenta una svolta importante per il settore della sicurezza sul lavoro, eliminando finalmente i dubbi interpretativi che hanno caratterizzato l’applicazione della Legge 215/2021. Tuttavia, rimane cruciale rimanere aggiornati sulle prossime evoluzioni normative, in particolare sulla pubblicazione del nuovo Accordo Stato-Regioni.
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