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Mascherine al chiuso negli ambienti di lavoro

 Dal 1° maggio sono cambiate le regole per l’utilizzo delle mascherine al chiuso come disposto dall’ordinanza firmata dal Ministro della Salute Roberto Speranza che resterà in vigore fino al 15 giugno. Fino a fine aprile infatti la legge imponeva l’utilizzo delle mascherine chirurgiche sia per i lavoratori che per i cittadini in tutti gli ambienti al chiuso e non, quale strategia per contenere la diffusione del Coronavirus.

In linea con la strategia avviata da qualche mese da parte del Governo circa l’allentamento delle misure di contenimento della pandemia insieme all’eliminazione del green pass in alcuni luoghi e situazioni, anche le mascherine al chiuso non sono più obbligatorie per i cittadini e, in particolare, coloro i fruitori di servizi come per esempio ristoranti, discoteche, palestre, alberghi.

Se però queste regole valgono per i clienti non si può dire lo stesso per i dipendenti di quel determinato luogo.

Mascherine al chiuso per i lavoratori: obbligo o raccomandazione?

Inizialmente, secondo l’emendamento approvato alla Camera il 28 aprile e recepito dall’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza si limitava alla raccomandazione di utilizzo di mascherine al chiuso per “tutti i luoghi al chiuso pubblici o aperti al pubblico”. 

In particolare sarebbe stata una libera scelta del datore di lavoro decidere se mantenere il protocollo Covid fino a quel momento in essere, che prevedeva in ogni caso di indossare la mascherina al chiuso negli ambienti di lavoro, oppure se eliminare tale obbligo.

L’utilizzo delle mascherine al chiuso e all’aperto per i lavoratori valeva invece come raccomandazione, senza nessuna obbligatorietà, così come previsto anche dalla  circolare veicolata dal Ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta per gli uffici pubblici.

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Tuttavia dopo appena tre giorni c’è stato un dietro front.

Mascherine al chiuso negli ambienti di lavoro, torna l’obbligatorietà

Nella riunione avvenuta il 4 maggio tra parti sociali, ministero del Lavoro, Salute e Mise è stato deciso di  fare retromarcia e, in via precauzionale, continuare ad adottare fino al 30 giugno le misure di contenimento della pandemia volte a tutelare i lavoratori.

Pertanto, come concordato durante la riunione in videoconferenza che ha coinvolto anche Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confindustria e le associazioni del mondo datoriale di mantenere il protocollo di sicurezza Covid dell’aprile 2021 che prevede l’obbligo della mascherina “in tutti i casi di condivisione degli ambienti di lavoro, al chiuso o all’aperto”. 

La preoccupazione degli attori sociali e governativi coinvolti infatti è quello di proteggere la salute dei lavoratori in ogni situazione e luogo che si tratti di un ufficio, di una fabbrica, di un ristorante o una discoteca, di un negozio o un mezzo pubblico.

Il discorso è diverso invece per i clienti o gli utenti dei luoghi aperti al pubblico, con le dovute eccezioni.

Cosa prevede il protocollo Covid del 6 aprile 2021

Nel protocollo del 6 aprile 2021 si legge in particolare che “in tutti i casi di condivisione degli ambienti di lavoro, al chiuso o all’aperto, è comunque obbligatorio l’uso delle mascherine chirurgiche o di dispositivi di protezione individuale di livello superiore (Ffp2 o Ffp3 ndr).

Tale uso non è necessario nel caso di attività svolte in condizioni di isolamento, in coerenza con quanto previsto dal DPCM 2 marzo 2021″.

Obbligo di mascherine al chiuso e all’aperto per i lavoratori: fino a quando?

L’obbligo di indossare le mascherine per i lavoratori rimarrà in vigore fino al 30 giugno, salvo ulteriori disposizioni e decisioni che potranno essere prese nelle prossime settimane. È previsto infatti che i vari attori decisionali coinvolti si riuniscano periodicamente per ulteriori valutazioni e aggiornamenti che potrebbero modificare le decisioni prese anche solo qualche giorno prima.

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